LA FARMACIA NON E’ UN CASO POLITICO (A MENO CHE VI SIANO FORZE POLITICHE CHE LA VOGLIANO FARE DIVENTARE TALE)

Progetto per Spino ritiene, come ha sempre ritenuto, che vi siano vicende più importanti della farmacia a Spino d’Adda, ma, dato che l’ex vicesindaco ci ha chiamati in causa (su un argomento su cui dovrebbe essere preparato ma ha dimostrato di non saperne nulla) eccoci di nuovo a spiegare. La farmacia a Spino d’Adda non è – e come abbiamo sempre detto non è mai stata – una questione comunale.

Vi mentivano gli attuali amministratori PD quando – in minoranza prima e in campagna elettorale poi – vi dicevano che la seconda farmacia a Spino non apriva perché il sindaco è farmacista, vi mente Sinigaglia oggi che vi dice che la minoranza deve fare qualcosa. Sono sette anni che la procedura di assegnazione della seconda farmacia è stata avviata e il sindaco è cambiato, ma la farmacia ancora non c’è.

Infatti, è la Regione Lombardia che deve sbloccare le assegnazioni di sede. Il Comune non c’entra proprio nulla e mentiva chi per anni vi ha detto il contrario.

La Regione attualmente è al secondo appello (la fase della procedura concorsuale in cui i vincitori del concorso sono stati interpellati per esprimere l’ordine di preferenza sulle sedi disponibili), che è stato bandito il 28 gennaio. In provincia di Cremona restano ancora da concedere le sedi di Ricengo, Offanengo, Crema, Chieve, Cappella Cantone, Cremona e Spino. Cinque sono vacanti a Lodi, tra cui Zelo, così come Paullo, tre a Treviglio, poi Mediglia, Settala, Cassano, Gorgonzola, Caravaggio, etc etc etc. Sono state aperte solo 66 sedi su 344, una sessantina hanno avuto una proroga per aprire e 220 circa sono ancora da assegnare.

Per sapere queste cose, Sinigaglia non deve far altro che visionare la sezione dedicata disponibile sul sito Regione Lombardia, non deve per forza scomodare giornali, amministrazione (che mentiva quando era in minoranza e diceva che l’assegnazione della sede era bloccata dal sindaco Riccaboni e i fatti attuali lo dimostrano! L’assegnazione è attesa da ben sei anni) e minoranza.

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Come si cambia per non morire

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La giunta che rende folli

A Spino d’Adda giovedì sera si è presentata (non discussa, dato che il Sindaco Poli ha cassato la votazione, togliendo anche questo diritto, dopo quello di presentare mozioni in corso di seduta, alla minoranza) la prima proposta di delibera mai presentata da un gruppo di minoranza.

Il che dimostra la buona volontà della lista di minoranza Progetto per Spino, che vuole essere un gruppo costruttivo e propositivo.  Ma purtroppo questo fatto getta luce anche su come Impegno per Spino intende l’amministrazione.  Impegno per Spino in otto mesi non è stato in grado neppure di indicare che l’area cani all’interno del Parco Bonà è un’area cani. Ancora, infatti, non esiste alcun atto amministrativo che la definisca tale.
Per questo stiamo dicendo che senza un regolamento lì oggi si può giocare a pallone o girare in bicicletta.  Abbiamo a lungo insistito per un regolamento perché esso sta ad indicare un presidio del servizio, è un’indicazione cinofila ai proprietari, ma, soprattutto, formalizza la destinazione d’uso di quello spazio: area cani. Impegno per Spino, di nuovo, dopo aver tolto alla minoranza il diritto di presentare mozioni in corso di seduta, dopo aver cassato in modo arbitrario le proposte di regolamento che Progetto per Spino, la minoranza, presenta in Commissione Affari Istituzionali, ci ha impedito anche di portare la nostra proposta di regolamento alla discussione in consiglio comunale.
Infatti, non solo per mesi ha ignorato la nostra proposta di redarre insieme un regolamento area cani (lo abbiamo proposto in consiglio comunale quest’estate a voce, poi per iscritto a fine luglio e infine abbiamo portato una proposta alla Commissione Affari Istituzionali. Tutto vanamente, come dimostra il fatto che ne abbiamo parlato nuovamente in consiglio comunale) e oltretutto non ha proceduto a provvedere di suo pugno.
È grave se si pensa che piccola cosa sia il regolamento dell’area cani.
Un’amministrazione che in otto mesi non è riuscita a lavorare su un regolamento così semplice (già solo on line se ne trovano a centinaia di regolamenti) dimostra grossi problemi nel lavorare.
Progetto per Spino però continua con le sue proposte, come già per gli orari della biblioteca e per la sala studio o per l’apertura della stessa area cani. Ricordiamo infatti che avere l’area cani in via delle Industrie non è così scontato.  L’amministrazione,  una volta insediata voleva trasformarla in un parchetto e il vicesindaco inviò in tal senso una informativa ai residenti del quartiere,  mancando tra l’altro di informare gli altri spinesi, forse ritenuti di serie B.
Tre mesi di battaglie hanno portato l’Amministrazione a ricredersi, ma,
La nostra era solo una proposta, discutibile ed emendabile, fatta solo per dare un input all’Amministrazione al fine di finalmente procedere.
Avremmo con gioia discusso delle regole in Commissione Affari Istituzionali.
Purtroppo ed inspiegabilmente, il presidente non ha iscritto la nostra proposta all’ordine del giorno della discussione, ignorando la nostra proposta, ma preferendo copiarla parola per parola negli art 22 e 23 del regolamento benessere steso dall’Amministrazione Riccaboni e portarla in Commissione come proposta sua. Previo immediatamente ritirarla e,m anche in questo modo, non consentendo alla minoranza di portare il suo contributo e facendo slittare ulteriormente la creazione di un regolamento. E il Sindaco in consiglio comunale dice che Riccaboni non può presentare la sua proposta di regolamento perché…. non è passata in Commissione Affari Istituzionali!
Avete presente Le 12 fatiche di Asterix, quando Asterix e Obelix cercano il lasciapassare A38 presso la casa che rende folli?
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SUAP: a Spino prevale l’interesse di partito che non quello degli Spinesi

Ci stupisce verificare che l’Amministrazione abbia deciso di continuare a restare all’interno del SUAP Visconteo, considerando prioritariamente tre questioni:

– i benefici del permanere nel SUAP non ci sono stati dimostrati
– la convenzione reca elencati obiettivi che dovrebbero essere già stati ampiamente raggiunti e non ne apporta di nuovi
– il vicesindaco Galbiati, undici mesi fa, sosteneva che Spino d’Adda sarebbe dovuta uscire dal SUAP. Dichiarò testualmente:  MI SONO CHIESTO QUALE ERA IL MOTIVO DI STARE IN UN CONSORZIO CHE ALL’INIZIO ERA GESTITO DAL SUAP VISCONTEO DI PANDINO CON UNA SUA PERSONA DEDICATA A QUESTO ED ERA GESTITO ABBASTANZA BENE PER POI ARRIVARE AD AVERE UNA DOPPIA GESTIONE. CIOE’ NOI DOBBIAMO PASSARE DAL SUAP DI PANDINO CHE A SUA VOLTA SI RIVOLGE A GLOBO CHE E’ ASSOCIATA CON SCRP DI CREMA.

UN DOPPIO PASSAGGIO CHE CI FA PERDERE UN DOPPIO TEMPO E CHE DOBBIAMO PAGARE IN MANIERA ABBASTANZA COSPICUA. GESTENDOLO DA NOI VISTO CHE AVEVAMO LE CONDIZIOONI PER FARLO, LE PERSONE PREPARATE PER FARLO, AVREMMO AVUTO UN RISPARMIO.
PER SPINO IL COSTO E’ TRA 23 E 25MILA EURO E NON HO ACORA CAPITO QUANTO E’ IL RISPARMIO PER SPINO. PASSIAMO DA UN SOGGETTO INTERLOCUTORE A DUE SOGGETTI. DOBBIAMO CHIAMARE PANDINO, MANDARE LA GENTE A PANDINO. PANDINO SI RIVOLGE ALLA GLOBO. GLOBO MANDA LA RISPOSTA A PANDINO. PANDINO MANDA LA RISPOSTA A SPINO. CON DISPERSIONE DI TEMPO TANT’E CHE ABBIAMO AVUTO PROBLEMI, NELLA GESTIONE E NELLE PRATICHE DI ALCUNE SOCIETA’ E PRIVATI.
IL FATTO DI PASSARE DA UN SOGGETTO A DUE E’ PENALIZZANTE. AVREMMO POTUTO GESTIRLO NOI CON LE COMPETENZE CHE ABBIAMO, AL LIMITE RIVOLGENDOCI AL COLLABORATORE CHE IL SUAP HA, INVECE DI RIVOLGERCI DIRETTAMENTE AL SUAP DI PANDINO CI SAREMMO RIVOLTI DIRETTAMENTE AL COLLABORATORE E SECONDO ME LE PRATICHE ARRIVAVANO IN MANIERA PIU’ VELOCE, PIU’ CHIARE E ANCHE IN MANIERA MENO ONEROSA. QUINDI RISPARMI DI UN’INTERA QUOTA ANNUALE UNA GESTIONE DIRETTA COMMERCIALE SUL NOSTRO TERRITORIO CON UNA PERSONA CHE PUO’ DARE DELLE RISPOSTE DIRETTAMENTE AILI OPERATORI E IN SOSTANZA QUESTE SCELTE VANNO CONTRO ALL’IDEOLOGIA O ALL’INTENTO CHE QUESTA AMMINISTRAZIONE HA SEMPRE PORTATO AVANTI E CHE IO HO SEMPRE CONDIVISO. SE RIUSCIAMO A GESTIRE I SERVIZI DA NOI, PERCHE DOBBIAMO ANDARE A PERDERE TEMPO E A PAGARE DEGLI ALTRI?
SECONDO ME QUESTO E’ UN PASSO INDIETRO. FACCIO FATICA A CAPIRE QUESTA NUOVA SCELTA.
Riguardo a questo cambio di rotta non ci resta che chiederci se Galbiati conti poco o nulla nell’attuale Amministrazione, se Galbiati undici mesi fa abbia dichiarato come capogruppo di minoranza cose in cui non credeva o se lo spirito di corpo PD va oltre al buon senso e alle convinzioni personali.
Riguardo il fatto che la convenzione SUAP non mostra alcun miglioramento, invece, ci chiediamo che tipo di lavoro sia stato fatto sugli obiettivi e sulle modalità del servizio. In convenzione si elencano obiettivi appunto già ampiamente superati come la “dislocazione di presidi sul territorio”, “omogenizzare i regolamenti” o “attivare un servizio di comunicazione con gli utenti”. Cose, ripeto, che si dovrebbero avere già ampiamente raggiunto. E intanto in altri comuni il servizio SUAP è in continuo miglioramento, fornendo addirittura la consulenza via Skype.
Vorremmo inoltre sapere quante volte e con quale monte ore il dipendente del comune di Spino si è recato presso il comune di Pandino per fare formazione? quanti accessi al servizio ci sono stati da Spino? Quanti invece da Pandino per attività spinesi? quante richieste di SCIA sono state fatte sul comune di Spino nel corso del 2016? i diritti di istruttoria versati sono serviti interamente per coprire i costi di Globo? Quanti diritti in meno sono stati incamerati nel 2016 rispetto al 2015? Il SUAP offre un servizio di analisi delle opportunità economiche offerte da bandi e finanziamenti da enti terzi? Esiste una rendicontazione del servizio anno 2016? Di quanto è una tempistica media di evasione di una pratica al SUAP? Le tempistiche sono state migliorate rispetto alle prestazioni del 2014 e del 2015?
Quali sono i costi che il comune sosterrebbe se internalizzasse il servizio? Sono maggiori o minori dei costi da sostenere in caso di permanenza nel SUAP Visconteo?
Insomma, che benefici dà a Spino d’Adda restare nel SUAP Visconteo?
Questi dati non ci sono stati forniti e per questo l’opinione che l’Amministrazione abbia deciso di restare nel SUAP solo per ragioni partitiche si fa sempre più radicata in noi. Gli interessi politici prima di quelli degli spinesi.
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La minoranza presenta il regolamento area cani

A Spino d’Adda giovedì sera si è discussa la prima proposta di delibera mai presentata da un gruppo di minoranza.

Il che dimostra la buona volontà della lista di minoranza Progetto per Spino, che vuole essere un gruppo costruttivo e propositivo.  Ma purtroppo questo fatto getta luce anche su come Impegno per Spino intende l’amministrazione.
Infatti, non solo per mesi ha ignorato la nostra proposta di redarre insieme un regolamento area cani (lo abbiamo proposto in consiglio comunale quest’estate a voce, poi per iscritto a fine luglio e infine abbiamo portato una proposta alla Commissione Affari Istituzionali. Tutto vanamente, come dimostra il fatto che ne abbiamo parlato nuovamente in consiglio comunale) e oltretutto non ha proceduto a provvedere di suo pugno.
È grave se si pensa che piccola cosa sia il regolamento dell’area cani.
Un’amministrazione che in otto mesi non è riuscita a lavorare su un regolamento così semplice (già solo on line se ne trovano a centinaia di regolamenti) dimostra grossi problemi nel lavorare.
Progetto per Spino però continua con le sue proposte, come già per gli orari della biblioteca e per la sala studio o per l’apertura della stessa area cani. Ricordiamo infatti che avere l’area cani in via delle Industrie non è così scontato.  L’amministrazione,  una volta insediata voleva trasformarla in un parchetto e il vicesindaco inviò in tal senso una informativa ai residenti del quartiere,  mancando tra l’altro di informare gli altri spinesi, forse ritenuti di serie B.
Tre mesi di battaglie hanno portato l’Amministrazione a ricredersi, ma, ancora, quella non è un’area cani. Infatti, non esiste alcun atto amministrativo che la definisca tale.
Per questo stiamo dicendo che senza un regolamento lì oggi si può giocare a pallone o girare in bicicletta.  Abbiamo a lungo insistito per un regolamento perché esso sta ad indicare un presidio del servizio, è un’indicazione cinofila ai proprietari, ma, soprattutto, formalizza la destinazione d’uso di quello spazio: area cani.
La nostra era solo una proposta, discutibile ed emendabile, fatta solo per dare un input all’Amministrazione al fine di finalmente procedere.
Avremmo con gioia discusso delle regole in Commissione Affari Istituzionali.
Purtroppo ed inspiegabilmente, il presidente non ha iscritto la nostra proposta all’ordine del giorno della discussione, ignorando la nostra proposta, ma preferendo copiarla parola per parola negli art 22 e 23 del regolamento benessere steso dall’Amministrazione Riccaboni e portarla in Commissione come proposta sua. Previo immediatamente ritirarla e,m anche in questo modo, non consentendo alla minoranza di portare il suo contributo e facendo slittare ulteriormente la creazione di un regolamento.
Otto mesi per una cosa così banale sono francamente troppi anche per un’Amministrazione pasticciona come quella di Impegno per Spino.
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SULLA CASA DI RIPOSO

Relativamente alla pubblicazione sull’albo pretorio della delibera avente per oggetto APPROVAZIONE DI UN AVVISO ESPLORATIVO DI FINANZA DI PROGETTO PER MANIFESTAZIONE DI INTERESSE FINALIZZATA ALLA PROGETTAZIONE E ALLA NUOVA COSTRUZIONE DI UNA CASA DI RIPOSO IN SPINO D’ADDA, siamo a precisare quanto segue:

Spino e gli Spinesi prima: la Casa di riposo subito, e con percorsi realizzabili, e soprattutto trasparenti.

1. La Casa di riposo devono farla i privati, come ribadito da Riccaboni in Consiglio comunale, e non è un’opera pubblica, come c’è scritto nelle linee programmatiche dell’amministrazione.
2. La Casa di riposo deve sorgere in un luogo determinato dal Piano di governo del territorio, e non in un luogo qualsiasi: l’amministrazione deve immediatamente approvare in via definitiva il nostro PGT, che già prevede un luogo per la Casa di riposo, un terreno di proprietà comunale, vicino alle vie di comunicazione, e immediatamente utilizzabile.
3. Chiedere manifestazioni d’interesse senza indicare luogo e modalità è assurdo e distorsivo della concorrenza: è un’operazione di facciata senza alcuna valenza amministrativa, e potrebbe ingenerare il dubbio che qualcuno sappia cose che non sa un altro, come investire infatti milioni di euro senza sapere dove e come?

Il Comune DEVE confermare l’area individuata un anno addietro, stabilire le caratteristiche della struttura, porre termini che agevolino l’inserimento di cittadini spinesi e loro famigliari, favorire l’inserimento lavorativo di cittadini spinesi, e quindi fare un bando per la costruzione/gestione della struttura.

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Consigliere senza incarico

 

Tutti i giornali hannoe dato notizia, attorno al 2 novembre, del fatto che il consigliere comunale con delega al decoro (nota: come avevamo fatto notare noi, la suddetta signora non aveva in novembre alcuna delega, dato che il sindaco gliel’ha conferita ieri) Ancetti aveva trovato uno sponsor per il monumento ai caduti. Gli sponsor hanno piazzato la loro targa e fatto i lavori di abbellimento. In modo abusivo. Noi lo abbiamo detto allora. Voi ci avete per lo più ignorato. Oggi sull’albo pretorio di Spino d’Adda si affida l’incarico, che vi alleghiamo, che OGGI dà all’azienda di fare L’ALTROIERI da sponsor a un monumento (a un monumento ai caduti, con la targhetta dell’azienda, ma un po’ di rispetto per i caduti invece di usarli per fare pubblicità neppure fossero un cartellone pubblicitario?)
Il Comune di Spino aggiunge un’altra perla alla collana:
– aziende che sponsorizzano monumenti ai caduti senza incarico
– assessori al bilancio che dicono che i proventi da multe si possono usare per pagare gli stipendi
– aree cani non aperte, poi aperte sena (lo stiamo aspettando ancora) un regolamento. e noi ne abbiamo proposto uno, che è stato ignorato
– consiglieri comunali al benessere animale che sono anche cacciatori
– consiglieri comunali che ritrovano feci umane nei parchi
– vicesindaci che chiedono che il progetto del terzo lotto Paullese sia integrato con barriere fonoassorbenti, già obbligatorie per legge
– avvisi di ricerca gestore e costruttore di una casa di riposo, già scaduti nel momento in cui vengono deliberati.
Cordialmente
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LETTERA DI RISPOSTA AL DIRETTORE DI WELFARENETWORK RIGUARDO L’ARTICOLO SUI FALLIMENTARI SERVIZI SOCIALI SPINESI

Buongiorno

reputo per la verità falso, e solamente falso, parlare – come fa Impegno per Spino nel suo comunicato – di situazione di “emergenza” servizi sociali a Spino d’Adda durante il mandato Riccaboni, e lesivo non tanto della credibilità del sottoscritto, che era assessore alla partita, ma anche e soprattutto della Responsabile di Area, Barbara Maccalli, che ha sempre svolto egregiamente il proprio lavoro.
Fermo restando il fatto che si tratta di un settore sensibile, e che quindi va tutelata la privacy, mi limiterò a elencare ad esempio che il numero di minori tolti alle famiglie è sceso notevolmente (anche grazie a una attività del sottoscritto nel 2012 per sensibilizzare i tribunali,  invitandoli ad accorciare i tempi di decisione legati al soggiorno dei minori in comunità.
Si è istituito il baratto sociale cui l’attuale amministrazione ora attinge a piene mani, ma che ha creato l’amministrazione Riccaboni nel 2015.  Chi riceve aiuti, in questa logica, può restituire tempo da dedicare alla comunità in termini di baratto sociale. L’intervento si fonda sulla consapevolezza del carattere multidimensionale della condizione di esclusione sociale, che è descrivibile come una condizione di marginalità non riferibile solo ad una situazione di esclusione dal mercato del lavoro, ma anche a fragilità di tipo familiare, relazionale e sociale, a carenze culturali e formative, allo stato di salute fisica e psichica, alla precarietà della condizione abitativa, alla difficoltà di accesso alle opportunità e ai servizi, alla marginalità sociale.
Si è dato vita al pranzo di Natale degli anziani, che è un’iniziativa anche di socializzazione, e agli Orti Scolastici alla scuola Primaria, solo per citare una delle iniziative avviate a scuola, e le iniziative sono tantissime, grazie al preside Enrico Fasoli. A proposito, il preside è a Spino dal 2012, per volere dell’amministrazione Riccaboni (prima la dirigenza era sotto Pandino per la media e sotto Rivolta per la primaria). La scelta ha portato moltissimi benefici, nonostante l’attuale Amministrazione – ai tempi in minoranza –  l’abbia fortemente criticata.
Nel 2016 è stato rilanciato il Piedibus, con la prima linea e la ricerca di volontari per le successive, volontari che l’Amministrazione Poli sta impiegando con successo.
Si sono creati due alloggi temporanei in Cascina Carlotta, che sono lasciati liberi per essere fruibili nelle emergenze abitative. Il servizio l’ha creato la mia amministrazione nel 2012:  la media della sosta in alloggio è di sei/ sette mesi, ma si è arrivati anche a 12. Nell’80% dei casi, queste persone hanno poi trovato una sistemazione definitiva.
Il centro estivo da che sono diventato responsabile dei servizi sociali ha nel bando di gara l’obbligo in capitolato di fornire assistenza ad personam ai ragazzini disabili. Il centro estivo è inoltre stato portato a due mesi di durata, con un unico gestore per tutti, dai 3 ai 14 anni.
Si è creato Aggiungi un Posto a tavola, per pagare la mensa, con la preziosa collaborazione di La Solidarietà, alle famiglie con minori in difficoltà economiche. Si è acquistata una vettura per i servizi sociali utilizzando le sponsorizzazioni.
All’asilo nido, comunale, abbiamo organizzato, con stessi servizi e stesse rette, una sezione a gestione privata per individuare i servizi educativi complementari per poter accogliere tutte le domande di iscrizione.
Si è fatto quanto più si poteva per limitare la presenza delle sale slot in paese, garantiti gli stessi orari all’ambulatorio comunale, il gettone di presenza dei consiglieri da 5 anni (si è iniziato con la nostra amministrazione, e il merito va ovviamente a tutti i consiglieri, compresi quelli allora in minoranza ed ora in maggioranza) è devoluto alle famiglie con difficoltà, sono nate la casa dell’acqua, l’area cani ed è stata progettata la nuova primaria.
Ma certo, i servizi sociali erano allo sbando.
Progetto per Spino può ovviamente nominare quello che in campagna elettorale era il suo portavoce perché assista la dottoressa Maccalli e l’assessore Rossi nello svolgere il loro compito. Ma possibilmente non giustifichi la propria scelta sostenendo che i Servizi Sociali erano “allo sbando”. Perché, lo ripeto, è una falsità.
Da ricordare quanto Augurio in campagna elettorale ha criticato l’ufficio servizi sociali,  che ha definito (testuale) fallimentare durante la presentazione della lista Impegno per Spino. Insomma, per Augurio le dipendenti con cui oggi lavora hanno portato a risultati fallimentari. Probabilmente non lo pensava, l’ha solo detto.
Paolo Riccaboni,
ex assessore alle Politiche Sociali di Spino d’Adda


 
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LA SPONSORIZZAZIONE DELL’AIUOLA DEL MONUMENTO ERA DAVVERO “ABUSIVA”

nooooTutti i giornali hanno  dato notizia, attorno al 2 novembre, del fatto che il consigliere comunale con delega al decoro (nota: come avevamo fatto notare noi, la suddetta signora non aveva in novembre alcuna delega, dato che il sindaco gliel’ha conferita ieri) Ancetti aveva trovato uno sponsor per il monumento ai caduti. Gli sponsor hanno piazzato la loro targa e fatto i lavori di abbellimento. In modo abusivo. Noi lo abbiamo detto allora.
Oggi sull’albo pretorio di Spino d’Adda si affida l’incarico che OGGI dà all’azienda di fare L’ALTROIERI da sponsor a un monumento (a un monumento ai caduti, con la targhetta dell’azienda, ma un po’ di rispetto per i caduti invece di usarli per fare pubblicità neppure fossero un cartellone pubblicitario?)
Il Comune di Spino aggiunge un’altra perla alla collana:
– aziende che sponsorizzano monumenti ai caduti senza incarico
– assessori al bilancio che dicono che i proventi da multe si possono usare per pagare gli stipendi
– aree cani non aperte, poi aperte sena (lo stiamo aspettando ancora) un regolamento. e noi ne abbiamo proposto uno, che è stato ignorato
– consiglieri comunali al benessere animale che sono anche cacciatori
– consiglieri comunali che ritrovano feci umane nei parchi
– vicesindaci che chiedono che il progetto del terzo lotto Paullese sia integrato con barriere fonoassorbenti, già obbligatorie per legge
– avvisi di ricerca gestore e costruttore di una casa di riposo, già scaduti nel momento in cui vengono deliberati.
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