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Casa di riposo, atto terzo: ci aspettiamo le scuse del sindaco

per-favore-1Casa di riposo a Spino, apprendiamo oggi da La Provincia che il sindaco “lo sa dal 2 dicembre”.

Bene, ottimo. Allora ri-adotti IMMEDIATAMENTE la delibera, perché pubblicare due avvisi discordanti è da principianti dell’amministrazione e chieda scusa, pubblicamente, a Progetto per Spino e a Silvia Tozzi, diffamati pubblicamente per aver evidenziato il pasticcio nel bando, quando poi, semplicemente, avevano ragione loro.
Che vergogna!
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BANDO CASA DI RIPOSO: POLI MENTE AGLI SPINESI

ABBIAMO RILEVATO CHE ORA IMPEGNO PER SPINO SOSTIENE CHE IL BANDO PUBBLICATO IL 24 NOVEMBRE CHE RICHIEDEVA A CHI VOLESSE REALIZZARE A SPINO D’ADDA LA CASA DI RIPOSO DI PRESENTARE IL PROGETTO ENTRO IL 30 NOVEMBRE (IN 6 GIORNI) NON ESISTA. Esiste, solo che l’avviso è stato corretto, e pubblicato sulla home page del comune, qui

 
Peccato che sia un falso, un documento realizzato dopo che Progetto per Spino ha fatto notare della bufala dei sei giorni (24 novembre – 30 novembre). Ma quell’avviso non è valido. Infatti
1. non è allegato alla delibera di giunta che dà il via libera alla ricerca di un operatore
2. che tra l’altro continua ad avere come allegato l’avviso con la scadenza già passata del 30 novembre.
Mentire è molto grave, soprattutto se lo fa un sindaco (che per di più fa pure il Ministro dell’Eucarestia), se lo fa un’amministrazione, e se il ricorso alla menzogna è sistematico ogni volta (e sono tante) che sindaco e amministrazione fanno pasticci (si veda l’assessore Cornalba che rilascia a La Provincia dichiarazioni che dopo 10 giorni dice di non aver mai fatto).
link:
numero 1009
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SPINO D’ADDA – Casa di riposo a Spino d’Adda, diffuso un avviso molto ambiguo

SPINO D’ADDA – La giunta di Spino d’Adda ha approvato “l’avviso esplorativo di finanza di progetto” (si immagina si intenda project financing) “per manifestazione di interesse finalizzata alla progettazione e alla nuova costruzione di una casa di riposo in Spino d’Adda”. Ma si specifica poi che “l’avviso di cui trattasi non è mirato a operare una preselezione di candidati, ma solo ad avere un’idea di massima sul numero di operatori che potrebbero essere interessati all’iniziativa”. Il che dimostra che Impegno per Spino, quando in campagna elettorale diceva che la casa di riposo si sarebbe fatta, e che la location da lei scelta (zona via Ungaretti) era ottima a tal fine, in realtà non aveva avuto alcun contatto informale con alcun operatore (mentre l’assessore Luca Martinenghi, della precedente amministrazione, qualche contatto con un paio di aziende lo aveva avuto). L’amministrazione sembra navigare a vista anche per quanto concerne come finanziare l’opera e addirittura dove farla, nonostante in campagna elettorale abbia ribadito sin alla nausea che l’unico posto in cui la casa di riposo deve stare e via Ungaretti (la precedente amministrazione ha individuato un’area già di proprietà del comune – quella scelta da impegno per Spino è di Giacomo Bosia, ovvero di un privato). Infatti si legge: “Ritenuto di mettere a disposizione un’area di proprietà comunale, la cui esatta ubicazione è ancora da definire”. Ma il comune dispone solo di due aree: quella di via Bergamo, scelta dall’amministrazione Riccaboni, sulla quale l’amministrazione poli e Impegno per Spino hanno da sempre posto un fermio niet, e quella di via Ungaretti su cui nelle intenzioni di Paolo Riccaboni (e del PGT) deve essere realizzata la scuola primaria. L’amministrazione quindi non realizzerà la primaria?

Ancora più assurdo: l’avviso di preselezione chiede di candidarsi entro il 30 novembre, ma la delibera che accompagna l’avviso è del 24 novembre, e la delibera stata pubblicata (e quindi è valida)  il primo dicembre. Si cerca forse un operatore che sappia andare indietro nel tempo? Non solo, l’invito ad aderire fa riferimento a  una specifica norma del Dgl 50 del 2016, che dice che per candidarsi, “la proposta contiene un progetto di fattibilità, una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti di cui al comma 9, primo periodo, e la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione”. Il tutto sapendolo il 24 novembre e dovendo far avere tutto per il 30 novembre? O c’è un grosso errore nell’avviso, che quindi non è valido, o… qualcuno sarà stato avvantaggiato.

Non solo, il Piano di Governo del Territorio vigente individua la casa di riposo in via Ungaretti, su terreno privato. La variante, che è già stata adottata ma che Impegno per pino ha dimenticato in un cassetto, individua invece l’area comunale di via Bergamo come sede ideale della casa di riposo. In tutto questo, Impegno per Spino anche nell’avviso agli operatori ribadisce che non si sa mica dove si farà la casa di riposo. Come se dovesse essere l’operatore, con la sua proposta, a decidere dove farla.

L’ex sindaco Paolo Riccaboni ha ribadito il suo volere la casa di riposo: “Spino e gli spinesi prima: la casa di riposo subito, e con percorsi realizzabili, e soprattutto trasparenti”. Infatti ha rilevato che “la casa di riposo devono farla i privati, e non è un’opera pubblica, come c’è scritto nelle linee programmatiche dell’amministrazione”. Riccaboni durante l’ultimo consiglio comunale aveva fatto notare che la casa di riposo è stata inserita da Impegno per Spino nel Triennale Lavori Pubblici. ma se la fa il privato, non è un lavoro pubblico e quindi Impegno per Spino ha sbagliato.
Inoltre: “La casa di riposo deve sorgere in un luogo determinato dal Piano di Governo del Territorio, e non in un luogo qualsiasi: l’amministrazione deve immediatamente approvare in via definitiva il nostro PGT, che già prevede un luogo per la casa di riposo, un terreno di proprietà comunale, vicino alle vie di comunicazione, e immediatamente utilizzabile”.

In merito all’avviso, Riccaboni puntualizza la sua assurdità: “Chiedere manifestazioni d’interesse senza indicare luogo e modalità è assurdo e distorsivo della concorrenza: è un’operazione di facciata senza alcuna valenza amministrativa, e potrebbe ingenerare il dubbio che qualcuno sappia cose che non sa un altro, come investire infatti milioni di euro senza sapere dove e come? Il comune deve confermare l’area individuata un anno addietro, stabilire le caratteristiche della struttura, porre termini che agevolino l’inserimento di cittadini spinesi e loro famigliari, favorire l’inserimento lavorativo di cittadini spinesi, e quindi fare un bando per la costruzione/gestione della struttura”.

 

da ALTOCREMASCO

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BARRIERE FONOASSORBENTI LUNGO LA PAULLESE

Riguardo alle barriere fonoassorbenti sulla Paullese, duole constatare che Galbiati e Poli non sono preparati: le barriere infatti sul terzo lotto sono già previste, e non potrebbe essere diversamente, visto che in quel tratto la Paullese è in sede in mezzo alle case. Ovviamente saranno posizionate con i lavori del terzo lotto, quindi non è responsabilità di Riccaboni se oggi non ci sono.
Per quel che riguarda il secondo lotto, la Provincia fece dei rilievi nel 2014, richiesti proprio da chi aveva le attività in loco – e decretò la non necessità di barriere, fatto che noi accogliemmo con  favore, per non coprire le già troppo penalizzate attività commerciali, seppure sottolineammo che prima viene la salute e che, se una protezione fosse stata ritenuta necessaria, l’avremmo pretesa.
Non ci è dunque chiaro 1) in cosa l’Amministrazione Riccaboni avrebbe avuto torto; 2) dove sia la notizia nel dire che il Sindaco di oggi ha chiesto una cosa già prevista in progetto sul terzo lotto.
Sulla Paullese, come già detto in consiglio comunale, permangono altri, più importanti dubbi sui quali l’Amministrazione Poli non dà risposta:  si creerà una viabilità alternativa? Sarà una viabilità alternativa che non porterà più camion al Villaggio Adda (ad esempio, una strada che passi nel Villaggio e che sia diretta all’area industriale, come quella che poli aveva in progetto sei anni fa, induce i camion diretti alle aziende a passare nel Villaggio Adda, cosa cui noi siamo contrari)? Sarà ripristinata la fermata autobus sul Ponte? Se Spino d’Adda non otterrà ciò che chiede, cosa farà?
E ancora: Poli parla ancora di una tangenziale che unisca la via per rivolta a quella per Nosadello. Davvero crede ancora nel suo valore? Vuole realizzarla? A che fine? Con che fondi?
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L’area cani si farà

caniDopo quattro mesi di lotte, non solo di Progetto per Spino, ma anche di tantissimi proprietari di cani, ieri sera in Consiglio Comunale a Spino d’Adda ci è stato detto che l’Amministrazione ha cambiato idea e deciso che l’Area di via Delle Industrie sarà presto regolamentata e potrà essere usata dai nostri amici pelosi che vogliono socializzare o correre liberi.


Noi, come Progetto per Spino, collaboreremo con la maggioranza – se lo vorrà – per definire il regolamento d’utilizzo e stabilire come garantire pulizia decoro e corretto utilizzo. La nostra idea è e sarà sempre quella di fornire spunti e sproni per migliorare il paese, senza preconcetti politici o personali o legati al passato. Speriamo che la maggioranza accetti questo modo di dialogare e lavorare nella stessa direzione quando gli obiettivi sono comuni. Grazie a tutti gli Spinesi che hanno lottato con noi: Maura Alghisi in primo luogo, ma anche Maurizio, Gabriella, Rossella, Jean, Katiuscia, Giuseppina, Nicoletta, Alessandro, Luca ….
 
L’area di sgambatura è un servizio importante, anche di socializzazione, sia per uomini che per cani, un servizio già pronto, pagato, voluto, appoggiato da atti di giunta, dal parere ASL, con apposito progetto, capitolato e assegnazione. Noi sappiamo le persone che frequentano le aree cani non sono incivili e che l’area cani non crea disagi, anche perché è stata pensata, voluta e progettata  secondo le esigenze dei cani, del quartiere, del paese, in un’area tra i capannoni, servita da un parcheggio e con una viabilità fluida.
Siamo felici e soddisfatti dell’obiettivo raggiunto. Invitiamo i proprietari dei cani ad avere cura di questo luogo che la comunità consegna loro.
 
Progetto per Spino
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COMUNICATO STAMPA – Senza l’ok della maggioranza, in consiglio non si parla

Sabato mattina la Commissione Affari Istituzionali ha votato a maggioranza la modifica del Regolamento del Consiglio Comunale che impone alla minoranza di presentare le proprie mozioni in corso di seduta ad un preliminare esame della Commissione Capigruppo (composta da sindaco, un consigliere di maggioranza e uno di minoranza). Sarà quindi la maggioranza a decidere se la minoranza può o meno parlare di un argomento piuttosto che di un altro.

Come ha detto in quella sede Luca Rossini di Progetto per Spino, sarà  la maggioranza a decidere su una facoltà e un diritto insindacabile della minoranza. Quello che porteremo in discussione sarà  in ogni caso sempre filtrato e il nostro diritto verrà mutilato dal giudizio della maggioranza.

La scusa accampata dalla maggioranza spinese per modificare il Regolamento del Consiglio Comunale è stato che la norma disciplinante le mozioni in corso di seduta non è chiara. Non ci pare proprio: dalla sua elezione, l’amministrazione Pd di Spino ha convocato due consigli. Nel primo la nostra mozione in corso di seduta è  stata presentata.  Quindi  il nostro diritto di presentare mozioni in corso di seduta su problematiche dell’ultimo minuto era legittimo.
La volontà di interpretare il regolamento è nata da parte della maggioranza nel corso dell’ultimo  e secondo consiglio comunale, quando è stata data risposta a alla mozione presentata durante la prima seduta (la mozione sulla drastica riduzione di orario della biblioteca) e un’altra mozione (sulla decisione, resa nota il giorno prima del consiglio comunale, di non aprire l’area cani) è stata presentata. Ne è seguita la ben nota bagarre, con un consigliere che spegneva il microfono al capogruppo Paolo Riccaboni e l’abbandono della sala da parte di tutti i consiglieri di maggioranza, che hanno fatto venir meno il numero legale e invalidato la seduta.
A questo fatto è seguita la comunicazione tra il nostro capogruppo, il segretario comunale e il sindaco. Riccaboni ha chiesto lumi sul procedimento da seguire in caso di mozioni in corso di seduta, e gli è stato risposto che la questione  si sarebbe trattata in una riunione dei capigruppo. Da allora sono passati mesi, i capigruppo non si sono mai riuniti e nel mentre si è proposta la modifica del regolamento che di fatto censura le iniziative della minoranza.
Da aggiungere che il regolamento ora ritenuto non troppo chiaro e che si vuole modificare è stato fatto dalla stessa amministrazione che oggi guida il paese. Dallo stesso gruppo che,  quando era in minoranza, accusava l’allora maggioranza di “scarsa democrazia e chiusura al confronto”.
Poi (DIS)Impegno per Spino ha promesso al nostro capogruppo che della questione se ne sarebbe discusso tra capigruppo e quindi dopo mesi ci si trova a parlarne in Commissione Affari Istituzionali dovela minoranza non conta nulla per ovvie ragioni di numero.
Quella fatta dall’amministrazione è una legittima scelta politica, ma non si dica per favore che la si intraprende per garantire e migliorate la situazione della minoranza, quando la minoranza oggi ha un diritto che la maggioranza è andata a filtrare.
Il vero intento della maggioranza PD è quello di non permetterci di far decantare i temi da noi sollevati, di utilizzare il consiglio comunale come una conferenza stampa – ci è stato detto dal segretario del PD spinese. Noi presentiamo il tema per noi importante, i giornali ne parlano, gli spinesi ne parlano, la maggioranza medita e quindi ci risponde. Questo iter non è gradito alla maggioranza che ce lo impedirà, in primo luogo decidendo lei stessa di cosa possiamo parlare e di cosa no, secondariamente perché ci darà subito una risposta, neutralizzando quindi la nostra posizione contrapponendovi la sua. Come si diceva, legittimo, ma non è questo il fine dichiarato. Impegno per Spino si è ben guardato dal dire che ci sta censurando di modo da darci meno spazio nell’opinione pubblica.
Bassani ha anche detto che la nostra mozione sulla biblioteca non era urgente. Per noi lo era. Abbiamo appreso di nuovi orari tre giorni prima del consiglio comunale, volevamo parlare della questione che per noi è importantissima, ma non avevamo più i tempi tecnici per presentare mozione secondo i tempi canonici. Abbiamo quindi presentato mozione in corso di seduta – non lo abbiamo fatto per farci pubblicità, ma lo abbiamo fatto perché per noi era importante –  e abbiamo ottenuto la modifica degli orari di apertura. Se per Impegno per Spino questo non è un successo, e quella non era una situazione urgente, è chiaro che la maggioranza non ci farà più presentare mozioni in corso di seduta, perché per lei questioni come l’orario ridotto della biblioteca, o il completamento ma la non apertura dell’area cani (la mozione che non abbiamo potuto presentare, e che abbiamo portato in corso di seduta perché il giorno prima del consiglio comunale il vicesindaco ha comunicato ai residenti tramite lettera di non voler aprire il servizio alla cittadinanza, e quindi di non dare un’area cani al paese – e per noi il tema era e resta importante) sono fesserie. E non ci faranno parlare mai di cose che per loro non sono importanti, come l’area cani e la biblioteca.
 
Progetto per Spino
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ULTIMATA LA COPERTURA DEL CAMPO DA TENNIS

E’ già da qualche tempo operativo ora il nuovissimo campo di ultima generazione dotato di copertura fissa, doppio telo e caldaie a condensazione realizzato dalla ASD Pro Tennis di Vanja Scopelliti in base a una convenzione firmata con l’amministrazione Riccaboni.
Tanti nostri ragazzi praticano il tennis con la Pro Tennis altrove. Con questa decisione, veniamo incontro anche a loro e alle loro famiglie e auspichiamo che i progetti con le scuole legati al tennis che noi avevamo pensato siano realizzati dall’amministrazione attualmente in carica.
La campagna abbonamenti, la scuola tennis e i corsi collettivi a Spino sono già attivi. Per informazioni al 392 309 7531 – asd.protennis@libero.it

La copertura è stata realizzata da Copriscopri.  La copertura del campo da tennis non sarà un costo per Spino, “ed è una cosa in più rispetto a quanto avevamo preventivato di fare – ha commentato Rossini – A settembre 2016, quando abbiamo inaugurato il campo da tennis, neppure pensavamo di farcela a coprirlo. E invece, in agosto già avevamo un campo fruibile dai cittadini tutto l’anno e per averlo non sono stati i cittadini a pagare”.  La copertura del campo costa circa 125mila euro. Che saranno pagati dalla Pro Tennis. Da questo quinquennio, il Comune – come deciso dall’Amministrazione Riccaboni – pagherà le utenze in luogo della Spinese, che gestisce il resto del Centro, mentre la Pro Tennis avrà i suoi contatori della luce e del gas (e si pagherà da sola le bollette).
Il comune, in ogni caso, potrà rescindere la convenzioni dando un congruo preavviso e senza pagare penali, rimborsando la Pro Tennis secondo l’apposito piano di ammortamento, e quindi in ogni momento può diventare proprietario anche della copertura. La società Pro Tennis è una realtà consolidata e ha buone referenze. Questo è, insomma, un ottimo esempio di come il comune possa offrire servizi senza sborsare soldi.

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COMUNICATO STAMPA: Un monumento per Spino

Spirito d’Adda è l’opera d’arte posizionata ieri sul rondò di via Vittoria a Spino d’Adda e la cui realizzazione, come già l’asfaltatura di via Vittoria e della strada per il cimitero, la realizzazione della ciclabile da via Paolo Uccello alla rotonda, con ponticello e attraversamento in sicurezza della ex Paullese, l’acqua al cimitero, il semaforo a chiamata per pedoni e ciclisti che si recano al camposanto, è legata ai lavori della rotonda di via Vittoria, finanziati dieci anni fa dal Ministero e finalmente spesi dall’amministrazione Riccaboni.

La scultura è stata realizzata dal lodigiano Roberto Mauri che ha raccolto l’eredità artistica del padre Giuliano, vera icona della Art in Nature degli anni ’80 e autore della Cattedrale Vegetale di Lodi. 

Spirito d’Adda è una scultura vegetale che rappresenta un’imbarcazione preistorica del Lago Gerundo, dimenticata nei secoli e quindi riaffiorata all’ingresso di Spino d’Adda. L’utilizzo del legno di castagno è un omaggio a Spino: infatti i suoi rami sono volti al richiamo degli arbusti o alberi spinosi da cui il toponimo del comune deriva (dal latino spinus da cui il lombardo spin).

Nel pensiero originale di Mauri la piroga era collocata sì sul rondò, ma nell’erba, perché doveva essere un materiale naturale circondato da materiali naturali, dalla risacca dell’erba mossa dal vento. Purtroppo, l’amministrazione Poli ha invece deciso di pavimentare la rotonda con lo stesso materiale che si usa per fare i cordoli dei marciapiedi, sminuendo di molto l’impatto visivo della scultira. La scelta della giunta Poli di fatto mortifica il monumento, forse dalla stessa amministrazione neppure del tutto compreso.

Si tratta dell’ennesimo esempio di arte pubblica gratuita a Spino d’Adda, come già Senza Limiti, il cavalcavia della Paullese coperto dai murales realizzati da nove grandi artisti della bomboletta nel 2015. Durante l’amministrazione Riccaboni, infatti, gli spazi pubblici, legati alla viabilità, sono diventati luoghi d’arte, pubblica, gratuita.

Siamo soddisfatti dei lavori legati alla rotonda, anche se dispiaciuti dalla modifica dello spazio su cui la piroga poggia. Non  sarebbe infatti stato difficile trovare uno sponsor che si occupasse della manutenzione e della cura del verde attorno alla scultura.

Rileviamo come Spino d’Adda sia completamente diversa rispetto a come l’avevamo trovata cinque anni fa a inizio mandato. Come la viabilità sia completamente rinnovata, con la Nuova Paullese, con ciclabili, il ponte sul Vacchelli, il ponticello di via paolo Uccello, il passaggio via Rosselli via Vittoria, i percorsi protetti e il nuovo senso di marcia in via Quaini, la rinnovata area di fronte al Centro Sportivo e il parcheggio dell’Area Welko, il rondò di via Ungaretti, lo spazio per la sosta dei tir fuori paese. Tutte opere pensate, volute e progettate dall’amministrazione Riccaboni.

Vogliamo a breve il rondò su via Martiri della Liberazione e che la ciclabile da via Paolo Uccello sia fatta collegare con la ciclabile per Nosadello, al fine di incentivare ancora di più la mobilità dolce. Quest’ultimo intervento nel nostro pensiero potrebbe trovare agevole copertura finanziaria all’interno del piano economico della rotonda.

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da LA PROVINCIA

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